Come si distingue una meteorite da una roccia terrestre?


Può capitare di trovare sul terreno una roccia di colore diverso dalle altre presenti nella zona, oppure di trovarne una con un peso specifico più elevato delle altre, o di trovare dei "sassi" che presentano segni di fusione. Spesso sono questi gli elementi che inducono molte persone a pensare di trovarsi di fronte ad una meteorite.

Ciò può anche essere vero, va però tenuto presente che trovare casualmente una meteorite è un caso piuttosto raro e che ci sono molte rocce naturali e artificiali che presentano le caratteristiche prima accennate. Spesso sono scambiati per meteoriti agglomerati ferrosi, come ad esempio, le concrezioni limonitiche o i noduli di marcasite, minerali questi che possono essere trovati in rocce che presentano caratteristiche anche molto diverse e che spesso vengono trovati nel terreno quando si lavora la terra.

Anche le scorie vengono spesso scambiate per meteoriti, e possono essere trovate un po' ovunque. Talvolta si possono trovare delle rocce che presentano tracce di fusione: può trattarsi ad esempio di fulguriti, ossia rocce fuse dai fulmini. E si potrebbe proseguire con molti altri esempi...

Caratteristiche distintive delle meteoriti

Non sempre è possibile distinguere con sicurezza una meteorite, soprattutto se si tratta di una vecchia caduta. Di fronte a certi esemplari neppure i più esperti possono riuscirci e ciò può succedere sopratutto con le meteoriti più rare. In questi casi soltanto esami specifici di laboratorio riescono ad accertare l'origine extraterrestre della roccia.

Per fortuna la maggior parte delle meteoriti che cadono sulla Terra presenta alcune peculiarità che non esistono nelle rocce terrestri e che possono essere individuate abbastanza facilmente. Per una prima sommaria identificazione sarà sufficiente porre attenzione alle seguenti caratteristiche:


CROSTA DI FUSIONE

Se la caduta è recente si potrà notare la crosta di fusione, questa si sviluppa per le alte temperature raggiunte dal meteoroide durante la traiettoria atmosferica, che sono dell'ordine dei 2000/3000 gradi centigradi.

La crosta si presenta quasi sempre scura e alquanto sottile, la parte sottostante non evidenzia normalmente, nessuna alterazione data dall'elevata temperatura raggiunta. Ciò è dovuto alla forte ablazione, vale a dire perdita di massa, che il meteoroide subisce quando è sottoposto all'attrito atmosferico. L'ablazione è tale che le dimensioni della roccia si riducono ad una velocità che può essere paragonabile alla velocità di propagazione del calore all'interno della roccia stessa.

Bisogna tenere presente, che la fase d' ablazione termina comunemente a 20 o 30 km d'altezza dove la temperatura dell'aria è molto bassa , inoltre il meteoroide a quel punto, avendo esaurito la propria energia cinetica, avrà ridotto la velocità a livelli subsonici e di conseguenza il raffreddamento della superficie sarà pressoché istantaneo.

Sopra a sinistra, una delle meteoriti della celebre caduta di Allende e a destra un esemplare della caduta di Mbale. I due esemplari sono stati raccolti non molto tempo dopo la caduta e presentano la classica crosta di fusione, che può essere più o meno lucida ma sempre molto sottile.

MORFOLOGIA

Oltre alla crosta di fusione, ben evidente negli esemplari appartenenti a cadute recenti, bisogna porre attenzione alla morfologia dell'esemplare, raramente le meteoriti presentano spigoli vivi, e neppure evidenti porosità. Molte meteoriti ferrose e talvolta anche quelle pietrose possono presentare sulla superficie delle fossette chiamate REGMAGLIPTI.

Le regmaglipti sono ben visibili in questo esemplare di siderite: sono delle fossette simili a delle impronte di dita lasciate sulla creta. Si sviluppano durante la traiettoria atmosferica per una diversa attività d' ablazione che si determina nella superficie del meteoroide.  

GRANULI DI FERRO-NICHEL E CONDRULE

Altre indagini possono essere fatte tagliando e levigando una piccola parte della presunta meteorite, un centimetro quadrato di superficie o anche meno, può essere sufficiente. Tenendo presente che oltre il 90 % delle meteoriti che cadono sul nostro pianeta sono condriti, non sarà molto difficile riscontrare nella superficie interna le caratteristiche principali di questo tipo di meteoriti In pratica sarà facile vedere soprattutto delle piccole aree particolarmente riflettenti dovute alla presenza di minuscole pagliuzze di ferro-nichel. Per di più sarà da tenere in considerazione che la presenza di ferro nella maggior parte delle condriti, ma non solo, fa sì che un magnete ne sia attratto.

Le due foto mettono in evidenza le particelle di ferro-nichel disseminate nella roccia, le piccole zone chiare sono dovute alla riflessione della luce sulle particelle metalliche levigate. Nell'esemplare al centro, oltre alle pagliuzze di ferro-nichel si vedono alcune condrule, che si presentano come piccole aree tondeggianti. La foto a destra ritrae una sezione di una condrite carbonacea, nella quale appaiono numerose condrule.

PARTICOLARITA' DELLE METEORITI FERROSE

Meteoriti ricche in ferro come le sideriti o le mesosideriti (vedi "tipi di meteoriti"), cadono sulla Terra raramente, dovrebbero perciò essere più difficile trovarle, se non fosse che, in condizioni ambientali adatte, queste meteoriti possono mantenersi quasi inalterate per migliaia di anni.

Inoltre la loro elevata densità e l'eventuale struttura morfologica le rendono facilmente riconoscibili.



ALTRE STRUTTURE INTERNE

Tagliando e levigando una piccola parte di una siderite, possono essere messe in evidenza alcune caratteristiche che si trovano solo nelle meteoriti.

Le ottaedriti, che costituiscono la maggior parte delle sideriti, possono essere facilmente identificate se si tratta la superficie levigata con una soluzione di acido nitrico.

In modo simile a quanto succede quando si sviluppa una foto, si vedrà apparire una struttura lamellare, come quella evidenziata nella foto in basso a sinistra.

Le lamelle, che si presentano disposte secondo una simmetria ottaedrica (da ciò deriva il nome di questo tipo di meteoriti), sono composte da due diverse leghe di ferro-nichel: la camacite e la taenite (vedi tipi di meteoriti).

Le esaedriti invece evidenziano nella superficie trattata con acido delle sottili linee più scure. Il nome ovviamente deriva dalla simmetria esaedrica delle linee, come si può vedere nella sezione rappresentata nella foto in alto a destra.

Anche le sideroliti (vedere tipi di meteoriti) presentano caratteristiche piuttosto facili da riconoscere e che non esistono in alcuna roccia naturale terrestre. Nella foto in alto a sinistra è una sezione lucidata di una mesosiderite*. Questo tipo di meteoriti si caratterizza per l'elevata presenza di granuli di ferro-nichel e l'assenza di condrule. Nella foto in alto a destra invece è rappresentata una pallasite. Quest'altro tipo di sideroliti è formato da cristalli d'olivina immersi in una matrice di ferro-nichel.

*Secondo una classificazione più recente le mesosideriti farebbero parte al gruppo delle acondriti.

Nota importante

Gran parte di ciò che oggi sappiamo sulla nascita e sulle prime fasi evolutive del Sistema Solare deriva da studi sulle meteoriti. Per questo motivo sarà importante che a chi identifica una nuova meteorite interessi un centro specializzato nella classificazione e studio di queste particolari rocce. I laboratori normalmente richiedono per la classificazione soltanto un frammento di pochi grammi e inoltre bisogna tenere presente, che soltanto le meteoriti classificate possono avere un certo valore.


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